Il giovedì mattina, il proprietario Simon, l'enologo Luka e il responsabile della cantina Sandi arrivano prima del solito. Le previsioni del tempo sono eccellenti, sarà una giornata bella, soleggiata e calda, il che significa che il raccolto deve iniziare il prima possibile. "Ci assicuriamo sempre di avere una squadra numerosa, affinché l'uva venga raccolta prima di mezzogiorno, quando le temperature non sono ancora troppo alte. L'uva non deve mai surriscaldarsi ed è molto importante che venga pressata ancora fresca per conservare tutti gli aromi". Le cassette sono già pronte, come pure le forbici e i pasti; i vendemmiatori stanno arrivando e parcheggiano in modo coordinato per non occupare il vialetto, dove, a breve, un trattore trasporterà le cassette piene di uve sugose appena raccolte nel vigneto.
Vendemmia: "Un'annata fantastica per i vini spumanti di quest'anno".




Come direttore di lunga data della Cantina Sociale del Brda, ha dedicato tutta la sua vita professionale al riconoscimento e alla valorizzazione della qualità della ribolla, creando vini di successo, tra i più venduti di allora, come la Ribolla Gialla e la Ribolla Spumantizzata. Nel Brda, la sua più che decennale direzione viene ricordata come un successo, e tutt'oggi tra gli abitanti locali, scorre un legame speciale di coesione e collaborazione, che non si riscontrano in altre realtà.

Nel frattempo, a diversi metri di profondità sotto la tavola, nei serbatoi della cantina Medot, il mosto appena travasato inizia il suo lungo, lunghissimo viaggio. Innanzitutto il prossimo anno si trasformerà in vino che verrà travasato in bottiglia con le giuste proporzioni di Ribolla, Chardonnay e Pinot Nero e dove inizieranno a formarsi quelle piccole e soffici bollicine per un periodo di quattro, cinque, sei o più anni. Si potranno degustare le uve che abbiamo raccolto quest'anno nel 2026 con lo spumante Medot più giovane, il Medot Brut 48. Quindi, fino ad allora, arrivederci e buona fortuna. Nel frattempo saremo felici di assaporare i frutti degli anni passati.

Foto di Manuel Kovšca e archivio privato della Medot Wines